di Giuseppe Longo

Era partito da Torlano, ma poi aveva fatto tanta strada, sempre a servizio dello Stato, meritando generale apprezzamento in tutti i prestigiosi incarichi ricoperti a Trieste e nel suo Friuli, ma anche in Emilia Romagna. Si è spento, a 80 anni, all’ospedale “Santa Maria della Misericordia” in seguito all’aggravamento delle condizioni di salute, il dottor Pietro Comelli, dirigente generale della Polizia ed ex questore di Udine, originario appunto di una nota famiglia della frazione di Nimis. I funerali saranno celebrati lunedì pomeriggio, alle 17, nella Chiesa parrocchiale udinese di Sant’Andrea, a Paderno, dove domani, alle 18.30, sarà invece recitato il rosario in suo suffragio.
«Il dottor Piero Comelli classe 1943 – ricorda Giordano Biserni, presidente dell’Asaps – aveva frequentato il primo corso della gloriosa accademia del Corpo delle Guardie di Ps. A seguire, dal 1973 al 1999, Comelli ha percorso vari ruoli di vertice nei ranghi della Polizia di Stato. Funzionario preparato e assai stimato. Integerrimo in ogni qualifica e grado che ha rivestito specie a tutela della sua Polizia Stradale dove ha trascorso molti anni nella sua carriera, concludendo da direttore del Caps di Cesena. Poi è stato nominato questore di Forlì e di Udine dove risiedeva. Le condoglianze dell’Asaps alla moglie Renata e la figlia Cristina».
Pietro Comelli, laureatosi in scienze politiche all’Università di Padova, durante la sua presenza alla guida della Questura di Udine dovette affrontare anche momenti molto difficili, come quello dell’attentato di viale Ungheria, la tristemente famosa strage di Natale del 1998, quando pianse la morte di tre giovani poliziotti. Inoltre, in quegli anni era in piena attività anche Unabomber, il criminale dei tubi esplosivi sulle spiagge friulane, del quale si è tornato a parlare in questi ultimi mesi in seguito alla riapertura delle indagini.

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In copertina, Pietro Comelli nella sua uniforme: si è spento a 80 anni.

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